Intervista a Susanna Diamanti

Intervista a Susanna Diamanti

L’amore per la letteratura e i libri in generale nasce fin da giovanissima. Piuttosto, come e quando decide di scrivere?
Decido di scrivere in un momento della mia vita molto triste.
La mia azienda era chiusa per normativa COVID, ero in crisi sentimentalmente e in quella situazione non avevo più voglia di vivere, mi chiedevo quale fosse lo scopo della vita.
Il mio bisogno era di vivermi questa bellissima storia d’amore.

Il suo esordio da scrittrice con Cercare la felicità è legato alla menzione speciale “Il senso della vita” del concorso letterario Emanuele Ghidini. Qual è stata la motivazione legata al premio?
Quando ho terminato di scrivere il romanzo, mi sono chiesta se poteva avere le caratteristiche per essere pubblicato ed ho pensato che un ottimo test potesse essere un concorso letterario.
Ho cercato in Internet ed il primo in scadenza era il Concorso Letterario Emanuele Ghidini, debbo dire che mi ha colpito molto anche lo scopo umanitario di questo concorso.
Ho subito spedito il manoscritto e dopo un anno è arrivata la menzione speciale ” Il senso della vita”.
Naturalmente ero molto soddisfatta perché ciò che io avevo espresso era stato recepito.

Chi è la protagonista del suo libro?
Laura è un personaggio di fantasia, una ragazza con tutti gli agi ed un padre che l’accontenta in tutto, ma che non riesce a trovare la felicità.

In che modo Laura riesce a soddisfare il suo desiderio di felicità?
Laura riesce a soddisfare il suo desiderio di felicità aiutando le persone ammalate tramite una donazione, liberandosi di una persona che la usava solamente e incontrando finalmente l’amore. Non c’è nulla di più importante del sentimento Amore.

Se Laura fosse stata un uomo in che modo sarebbero cambiate le sue scelte?
Se Laura fosse stata un uomo, con la stessa sensibilità, le scelte sarebbero state le stesse; forse la storia di sesso sarebbe durata più a lungo, ma incontrando l’amore la scelta sarebbe stata la medesima.

Il suo è in parte un romanzo di formazione. La protagonista cresce in direzione di una maggiore consapevolezza di se stessa e dei sentimenti veri. Secondo lei, può un libro, anche se con sfumature leggere, far riflettere sulle sfide della vita?
Sì, può far riflettere sulle sfide della vita, come ho già detto, personalmente mi ha aiutato molto.

Quale ruolo svolge la passione amorosa nel suo romanzo?
La passione amorosa svolge un ruolo molto importante, io in quel momento ne avevo necessità l’ho vissuta come fosse stata la mia storia e scrivendo mi sono emozionata.

Come mai ha scelto il romanzo rosa e che cosa risponde a chi lo considera un genere di serie B?
Non ritengo che il romanzo rosa sia un genere di serie B, soprattutto se sono racchiusi contenuti che possono far riflettere come educazione e realizzazione.

Quanto di autobiografico c’è nella narrazione?
Non c’è nulla di autobiografico in questo libro, ma rileggendolo, ho capito che ho scritto inconsciamente ciò che avrei voluto: un genitore come il padre di Laura.
Mio padre è stato un padre severo che non mi ha permesso di soddisfare la mia volontà di studi letterari, ma mi ha dato un carattere forte in grado di districarmi in qualsiasi occasione e di questo gliene sono grata, perché oggi se sono in grado di affrontare tutto e tutti, lo devo a lui.
Inoltre, Laura, rispecchia molto il mio carattere, una ragazza determinata che è stata in grado di dire no ad una storia che non l’avrebbe portata alla felicità.

A chi consiglierebbe di leggere il suo libro e perché?
Consiglio di leggere questo libro soprattutto alle persone che si sentono moralmente giù e hanno bisogno di sole che illumini la propria vita, io l’ho vissuto così e mi ha aiutato molto.

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