Intervista a Sabrina Guerrieri

Intervista a Sabrina Guerrieri

Sabrina Guerrieri ha scritto un avvincente libro per ragazzi, dove i protagonisti sono loro stessi. Un’avventura che li porta in mondi regolati da leggi nuove, lontanissimi, eppure facilmente raggiungibili anche da loro. In questo modo l’autrice fornisce ai ragazzi la possibilità di uscire dagli schemi e di dare libero sfogo alla fantasia. Il titolo è “Il Multiverso di David” dal sottotitolo Il buco nero, pubblicato da Montag. Ringraziamo Sabrina Guerrieri per l’opportunità che ci offre di conoscere meglio la storia.

Partiamo dal titolo: Il Multiverso di David.
Il Multiverso di David è un suo particolare concetto di universo. Sua è la storia dell’esplorazione di quest’universo parallelo, quindi direi che suo è l’universo che gli appartiene. In quest’universo tutto suo, che naviga con la forza della propria energia mentale, David trova anche il modo di approdare a una coscienza collettiva, si sente in armonia con gli astri, esplora una dimensione spazio tempo diversa da quella conosciuta, tant’ è che potrà cambiare il destino del mondo a cominciare dal suo.

Chi è David e che vita svolge?
David detto anche Devi o più comunemente Davide, è un ragazzo normalissimo che vive il suo tempo, un tempo dedicato alle ore di scuola; nel libro sono tratteggiati i rapporti con alcuni insegnanti e le sue preferenze per le materie scientifiche. Poi vi sono i momenti dedicati allo studio, i rapporti in famiglia, l’attaccamento a Marta, la sorella maggiore, le frequentazioni al bar con gli amici, le ore passate con Marco, l’amico del cuore, cui condividerà la passione per l’astronomia, gli hobby e le esperienze del volo pindarico.

Chi sono gli altri personaggi di questa storia fantastica?
I personaggi tratteggiati che vivono la storia fantastica sono tutti coetanei. In primo luogo Marco, che rappresenta il suo alterego. Difatti Marco anche fisicamente è il suo contrario. È alto e grosso. Il vezzeggiativo “Devi” utilizzato da sua madre lo rappresenta in pieno poiché Davide è basso di statura (un piccolo Davide dunque). Marco è il suo contrario non solo nel fisico ma anche caratterialmente. Difatti l’umore è allegro, la voce è altisonante, lo sguardo vivace e curioso. Lui, il protagonista, è al contrario, timido, impacciato, pudico, soprattutto nei rapporti con l’altro sesso. A volte, questa timidezza, portata agli estremi, gli scatena la balbuzie, di cui si vergogna immancabilmente. Marco s’infervora quando parla di cose che lo interessano, è scaltro, perché pensa di fregare il professore la mattina della verifica, mettendo gli appunti sotto il banco. Anche lui, come David, ama le stelle, i pianeti, viaggiare dentro l’universo con la fantasia. Quando poi il sogno di volare si concreterà, si aggiungeranno altri personaggi, che Marco avrà occasione di conoscere durante la vacanza in montagna a casa dei nonni di Davide. Sono i cugini di David, l’uno Saviano, dall’aspetto aristocratico e saccente, l’altro suo fratello Antonio detto Tony, che assomiglia più a un bambino ingenuo, facilone e irriverente. Le ragazze si uniscono alla banda dei giovani in un primo momento in qualità di spettatrici, quasi defilate e in secondo piano. Poi Cora diverrà la figura di riferimento più importante per Davide perché rivestirà i panni dell’amica dolce, comprensiva, saggia, amorevole, delicata e pudica seppur di carattere fermo e deciso. Per il ragazzo, è già amore dalla prima volta [… i grandi occhi verdi della ragazza sembravano sovrastare l’intero viso, che era tondo e liscio … Avevano un’espressione così intensa da farlo sprofondare in un abisso …]. La cugina Carmen invece è una figura sensuale, alta e smilza, capelli lunghi, che piace ai ragazzi, con un corpo atletico e una personalità allegra e schietta. Cora la chiama confidenzialmente “quella pazza adolescente”, per rilevarne il carattere irriverente, strafottente, a volte anche arrogante. Non da meno sono le Luminose, sue compagne di viaggio, comete di un bianco accecante da sembrare quasi azzurrino. [… Le luci informi e scintillanti presero una forma umana, divennero giovani ragazze dai contorni lucenti ed erano incorporee, evanescenti … Fluttuarono a un passo da Devi che era molto spaventato …]  Le Luminose rappresentano le guardiane dello spazio, preservano il funzionamento dei grandi orologi cosmici affinché si compia l’ordine universale. Conoscono l’universo, e guidano la spedizione verso la retta via.

Ad un certo punto del racconto in David nasce il desiderio di diventare un eroe. Quali sono le molle che scattano dentro il ragazzo?
Davide immagina di essere un eroe da sempre. Da quando ne ha contezza, per sopperire alle sue debolezze. L’eroe che è in lui e prende la forma del folletto dell’intelletto, aspira a diventare un personaggio illustre, uno scienziato che salva la terra dalla distruzione finale, anche se ragionando, si rende conto di non avere oggi i mezzi per attuare il suo piano di salvezza. Legge, s’informa e sa che la Terra non possiede i mezzi necessari per salvarsi da una catastrofe imminente. L’unica speranza che resta è guardare al futuro della scienza nel campo dell’astrofisica, dell’ingegneria spaziale e delle discipline affini. Se la carta della realtà è negata, Davide pensa di giocare tutto con la carta della creatività. Il folletto della fantasia che prende forma nei suoi pensieri, permette al ragazzo di soddisfare il suo ego maltrattato; quindi s’identifica in un supereroe con superpoteri, [… che vince su tutto, che agisce con coraggio e determinazione, che porta a termine il compito assegnatogli fino alla vittoria finale …].

Quali sono i suoi obiettivi e come li raggiungerà in maniera pratica?
I suoi obiettivi restano sempre quelli, di salvaguardare un mondo che sta andando verso la china. Qui si può intravedere un accenno all’ambientalismo, al fatto che il pianeta Terra abbia i giorni contati, a causa del surriscaldamento globale, con ondate di calore estremo che provocano lo scioglimento massiccio dei ghiacciai perenni, desertificazioni, fenomeni di siccità estrema, aumento di volume delle acque marine, estinzioni di flora e fauna. Per non parlare di altri fenomeni altrettanto violenti e distruttivi quali cataclismi, uragani, tsunami, inondazioni e altro (come per esempio la caduta di asteroidi dal cielo). Davide comprende che il pianeta dove vive è esposto a pericoli estremi e che la vita sulla Terra non è poi così sicura e scontata.
Raggiungerà i suoi obiettivi in un modo insolito, attraverso una tecnica, a metà strada fra la realtà e la fantasia. È la proiezione astrale con l’autoipnosi controllata (in inglese Out of Body Experience) che gli permetterà di volare “letteralmente” al di fuori del proprio corpo e che chiameremo per brevità tecnica O.B.E. Si avvale di esercizi mentali di concentrazione e di respirazione controllata. L’esperienza extracorporea presuppone la sensazione di “uscire” dal proprio corpo fisico, fluttuando sopra di esso. In alcuni casi, l’O.B.E. si riscontra durante l’esperienza di premorte, quando il soggetto si rianima in seguito a un arresto cardiaco. In altri casi, durante l’uso di droghe o d’iperattività cerebrale. Per la medicina resta ancora un mistero; ma i casi di testimonianze di questi stati sono in aumento. In pratica il nostro protagonista, attivando la tecnica O.B.E., riuscirà sempre più agevolmente a raggiungere le stazioni della Luna, Venere, Mercurio e il Sole. Poi s’inoltrerà sempre più lontano, percorrendo i bracci astrali che lo porteranno alla meta intermedia del buco Nero, centro di gravità permanente dell’intera galassia.

La nostra curiosità continua a crescere: quali saranno le mete cui approderà il nostro piccolo protagonista?
In compagnia delle Luminose, loro compagne di viaggio, attraversano nel cono d’ombra della Via Lattea, i bracci del Sagittario, della Croce, del Cigno e Perseo, per confluire infine al centro della galassia dove si trova un enorme buco nero. Per raggiungerlo, dovranno però superare l’orizzonte degli eventi, il cosiddetto “Punto del Non Ritorno”. Qui, salutano le Luminose, poiché il passo è loro precluso. Difatti, il buco nero si sostanzia, mangiando materia ed energia dagli astri a lui prossimi che attira con l’enorme forza di gravità che possiede [… Le anime dei nostri esploratori erano però svuotate di materia, per cui poterono oltrepassare la superficie dello spazio/tempo e cadere nel possente vortice senza essere consumate, deprivate di sostanza …] Un volta dentro, la descrizione del buco rasenta la pazzia [… Trovammo il luogo molto curioso, diviso a scomparti. Si apriva a noi una specie di finestra sul mondo, un luogo senza tempo, anzi a ben dire, milioni di finestre sul mondo, con il proprio tempo e lo spazio appresso den definiti … Passato e futuro mescolati insieme, accadimenti passati e futuri compressi e a volte divisi: il big bang, la nascita delle prime stelle, la formazione delle costellazioni, l’implosione di una superstella, la costituzione prima e l’espansione poi della Via Lattea, la dissoluzione del nostro sistema solare per mezzo della gigante rossa, la fine della Terra … Proseguendo il viaggio all’interno del tunnel spaziale, raggiungemmo il nocciolo, il punto critico, quello che gli scienziati chiamano la singolarità.].
Una volta oltrepassata la Singolarità, i ragazzi approdano nel Multiverso.

Torniamo al titolo: questo Multiverso esiste? E com’è fatto, cosa c’è dentro?
Secondo alcune teorie astrofisiche, il Multiverso è l’esistenza di più universi, di cui farebbe parte anche il nostro. Il concetto di Multiverso fu proposto in modo rigoroso per la prima volta da Everett nel 1957; tra i suoi sostenitori possiamo annoverare anche il famoso Stephen Hawking. Il Multiverso rappresenterebbe l’insieme di tutte le realtà possibili in parallelo l’una all’altra. In base a questo, potrebbero esistere diversi universi più o meno simili al nostro, contenenti anche la stessa materia che forma i pianeti e le stelle del nostro universo.  Una versione leggermente diversa della nostra Terra sarebbe possibile, e aggiungo, auspicabile, quando il nostro pianeta, diverrà terra morta.

Sabrina Guerrieri, quali sono i temi a lei cari che ha deciso di trattare in questo romanzo?
Naturalmente i temi a me cari sono quelli appena descritti. La possibilità per le generazioni future, di trovare una terra in un universo parallelo, affine al nostro, che accrescerebbe esponenzialmente la percentuale di sopravvivenza delle specie, quando il sole terminerà il suo declino e diverrà una nana bianca e una gigantesca e luminosa nube di gas, fra quattro o cinque milioni di anni. Forse, potremo viaggiare nel tempo e nello spazio in una forma non materiale, per raggiungere altri lidi. Penserei a una qualche forma d’intelligenza artificiale che ci permetta di progredire.

Quali sono state le circostanze che hanno portato alla nascita del libro?
Il figlio maschio, che è in piena fase adolescenziale, eccelle negli studi ed è particolarmente dotato per le scienze matematiche e fisiche. È in quel periodo che compare la sua passione per la fisica delle stelle, in particolare per la relatività di Einstein; di conseguenza per i buchi neri, la fisica dei quanti, le teorie sull’esistenza dei wormholes, ovvero le scorciatoie che ci permetterebbero di viaggiare da una parte all’altra dell’univer­so e fra universi paralleli, superando la velocità della luce. È naturale, come spesso succede, che all’interno di una famiglia o di una qualsi­asi comunità chiusa, lo scambio di letture diventi momento di con­divisione e di discussione. È così che nasce il mio “travasato” inte­resse per l’astronomia. Le descrizioni della complessità dell’universo con le leggi che lo governano e i suoi astri, l’iperspazio [cioè lo spa­zio che si deforma, si piega e si curva alla massa], come nasce e ac­cresce un buco nero, sono concetti di una bellezza rara che stimola­no la mente a chiedersi se esista davvero uno spazio e un tempo diversi da quello conosciuto.

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