L’imperatore Traiano ha sconfitto i Daci: la vittoria sarà sancita dalla celebrazione del suo trionfo scolpito, battaglia dopo battaglia, sul fusto della Colonna Traiana. Ai piedi del monumento, una famiglia devastata dal lutto della guerra: Annia e Lelio hanno perso il loro amato figlio… Annia si arrende e sfida la morte. Lelio, nato con una grave malformazione fisica, cede invece alla vita che irrompe ancora, prepotente, nella sua famiglia. Giorno dopo giorno, raccogliendo le sue sofferenze, si caricherà tutti sulle spalle per tentare la ‘scalata’ alla Colonna. Orme di marmo racconta tante storie di coraggio: il coraggio di due genitori annientati, di una figlia che cresce sola e si prende cura di loro, di due servi, silenziosi custodi del dolore della famiglia, e di qualcuno che decide di restare nell’ombra. Tutte le vicende dell’opera convergono verso un unico orizzonte: l’edificazione della Colonna Traiana, di cui la storia racconta le fasi passo dopo passo, scultura dopo scultura, coincide con la costruzione di una nuova dimensione di vita.
“Solo con l’arrivo della bambina, finalmente, aveva capito un concetto fondamentale. Aspettare tempi migliori significava sprecare l’unico tempo che aveva, la propria vita. Non avrebbe avuto un’altra occasione per dare valore alla propria esistenza, voglia di morire o meno. Niente gli avrebbe restituito il tempo perduto, le gioie perdute, i figli perduti. L’unica cosa in suo potere era nono sprecare il tempo che doveva ancora venire.”
Valentina Vegni nasce a Roma nel 1976 e cresce nella Tuscia viterbese. Consegue una Laurea in Archeologia Classica, a cui segue una collaborazione con l’Università “Sapienza” di Roma per l’applicazione delle tecnologie digitali alle indagini epigrafiche. Mamma di due bambine, da qualche anno ha intrapreso anche la strada dell’insegnamento, con il desiderio di trasmettere alle giovani e ai giovani la passione per le proprie radici, per la Storia e per le Storie.
“Passione, amore, rigore, dolore, emergono subito con placida autorevolezza dalla narrazione, e le lacrime si confondono con la forza, le ferite con un talismano di certezze, le esperienze negative, la morte stessa, si trasformano in ricordi da consegnare onorevolmente alla storia, anche quella individuale.”
9 giugno 2022
La giuria.
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