La raccolta è un vissuto, un condensato di emozioni che si snoda all’interno di un flusso di coscienza, di conoscenza.
Versi che racchiudono la delicatezza, ma al contempo la sofferenza e uno sguardo attento di chi il COVID-19, il poeta, l’ha vissuto sulla propria pelle, nel gennaio del 2019, un anno prima rispetto alla denunciata ufficialità dell’evento pandemico, uscendone provato da una violenza virale senza precedenti, disorientando già all’alba del 18 marzo 2019 l’intero personale medico della “Medicina Generale-2” della struttura ospedaliera “Luigi Sacco” di Milano che con amorevoli attenzioni e tentate cure lo ha preso in carico, impotente, tuttavia, nel somministrare una terapia efficace di fronte all’inspiegabile quadro clinico. Una silloge che il poeta compone quasi con le lenti di un osservatore terzo, di chi presagisce, osservando il mondo, quanto interiorizzato nella psiche e nel fisico, dettata nel suo cammino compositivo da una leggerezza, da un’apparente semplicità, velando a tratti una sottile ironia socratica, gelante, a cui il poeta, per proprio carattere, si allinea nell’affrontare le diverse tematiche della vita, contro la “pesantezza” dell’umano, del vivere quotidiano, così come in tempo di COVID-19.
Francesco Augello (Agrigento, 1973), poeta, saggista e aforista, docente di Filosofia e Comunicazione, andragogista con un forte background nella divulgazione informatica e sistemistica che sapientemente lega, da sempre, al mondo della tutela dei minori e delle disabilità.
Pedagogista a orientamento clinico- giuridico-tiflologico, interessato alle dinamiche socio-mediatiche, psico-sociali ed educative, in qualità di saggista collabora dal 2004 con diversi editori e riviste scientifiche a trattazione pedagogica.
Nel 2017 ha ricevuto un encomio per i servizi resi nell’interesse dell’Assessorato per il Territorio e l’Ambiente della Regione Sicilia.
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