“Kaleidos racchiude un congegno capace di donare una nuova visione del mondo”.
Utilizziamo le parole dell’autore per introdurci in questo libro che parte da un racconto di una storia reale e ci porta in luoghi che nemmeno pensavamo esistessero.
Marcel Dorian, chi è Kaleidos?
Il primo contatto con Kaleidos è visivo, leggere il titolo e il nome dell’autore. Nella copertina tutto è simbolico. Nello pseudonimo ci sono due significati, il titolo stesso contiene il senso di ciò che lei (la protagonista) è. Toccare il rosso scarlatto del fiore di papavero infiamma le emozioni e fa battere il cuore, ma è anche un composto che entra nella chimica del lettore. Seguono altre allusioni che l’immagine evoca.
Inizia la lettura. Kaleidos è una sensazione, un’escalation che prende il lettore alla fronte, la senti netta, è come una mano che ti afferra e stringe la parte frontale del cervello, è un sentore mentale. Una presa che sa di possessione, ciò che senti provenire dalla lettura di quelle pagine, è un rinvenire nella psiche di memorie rimosse. Il lettore ne è catturato. Inizia un fremere del sangue alle tempie, pulsazioni ovattate simili a una vischiosa commozione che si attacca alla fronte, un turbamento attrattivo e magnetico. È qualcosa di occulto, come se il libro si fosse impossessato del lettore, conducendolo oltre il mondo, nei reami di Kaleidos, fantastici, bellissimi e terrificanti.
Di cosa parla questo romanzo?
Parla di una storia d’amore che toglie il respiro, uscendo fuori dall’ordinario, essendo i due protagonisti un professore di storia dell’arte e una sua allieva. In pochi mesi si consuma una storia che non finirà mai, perché sarà racchiusa in un libro che la custodirà per sempre. Dunque il paradosso è insito nella storia, che troverà nell’insolubilità degli opposti la soluzione. Kaleidos nel morire vivrà per sempre, fino a che ci sarà un lettore disposto ad immergersi nelle sue pagine.
A quale categoria di lettori si rivolge?
Ad un pubblico di adolescenti in particolar modo, ma trattando il tema universale dell’amore, chiunque potrà rispecchiarsi nelle sue pagine.
Kaleidos si basa su una storia d’amore non dichiarata, lontana dalle convenzioni sociali. Quanto questo porta il protagonista a riflettere sulle dinamiche dell’esistenza umana?
È proprio il tipo di storia che per la sua rarità, esprime tutta la sua potenza e apre gli occhi che prima non vedevano. La diversità tra il professore e l’allieva, tra l’adulto e la giovane, in fondo non sono che apparenze. L’amore universale non conosce divieti, e annulla i confini, è oltre le convenzioni stabilite. È la libertà che si fa verità.
Quale prospettiva psicologica apre Kaleidos al lettore?
Apre nuovi orizzonti oltre i quali la vita, a volte troppo ordinaria si espande nelle profondità dell’essere di ciascuno. Scoprire in sé stessi la dimensione spirituale, che tramite un amore “diverso” ci inoltra in dimensioni psicologiche inimmaginabili. Questa è la grande scoperta a cui conduce Kaleidos.
A un certo punto un forte senso spiritualistico pervade il romanzo. Fino a dove si spinge?
Vi è qualcosa di estremo e prezioso che pervade le pagine di Kaleidos. Un impalpabile senso di assoluto, che va oltre le cose terrene. Come quando i due protagonisti si elevano nel cielo per volare a Varsavia, quel momento diventa la metafora dell’esistenza. L’elevazione dello spirito per sfuggire alla gravità della terra e di tutti i suoi vincoli e le sue prigioni.
È possibile considerare Kaleidos un libro iniziatico e, se sì, perché?
Se i lettori di Kaleidos riferiscono di provare sensazioni inusitate, tra queste c’è anche il terrore che li assale perché la storia è destinata a finire. Ma leggendo, un senso di consolazione li attraverserà – sapere che il libro sopravvivrà e salverà Kaleidos dall’oblio. Il lettore scoprirà che le parole magiche e avvolgenti che i due protagonisti si dicono, sono come una bevanda narcotica, capace di stordire e inebriare il lettore. E quelle emozioni provate germinano in chi legge, e agiscono come una magia che cambierà il suo sguardo sul mondo. Il lettore sa che è diventato parte di una storia non contingente ma universale – che farà parte del grande intreccio dei lettori, che perpetueranno la vita di Kaleidos all’infinito.
Qual è l’ingrediente segreto di Kaleidos?
Kaleidos è un libro dal potere magico, capace di impossessarsi del lettore e portarselo via in una sospensione carica di incantato stupore e di tensione per ciò che dovrà accadere. L’autore, Marcel Dorian capisce che solo trasformando la storia vera in narrazione, chi la legge ne coglierà il significato profondo. Testualizzare la storia significa coinvolgere la volontà del lettore e renderlo parte di essa, solo così potrà riversare nella propria psiche le emozioni vissute, e come per magia germinando al proprio interno, agiranno in modo catartico sulla sua natura.
Marcel Dorian è uno pseudonimo… ma chi è realmente l’autore di Kaleidos?
Marcel Dorian è uno scrittore che crede nello spiritualismo, che trascende il materialismo. La sua poetica si basa sull’indagine che conduce alla matrice originaria dell’uomo e delle cose. Come un fiume per essere conosciuto è necessario risalirne la corrente e giungere alla fonte primaria, così per la conoscenza dell’uomo, bisogna ripercorrere a ritroso la storia della sua evoluzione. Risalire alle origini di Marcel è impossibile, perché egli parla senza mostrarsi, dice senza dire, e ciò che scrive non si sa se è vero oppure inventato. Egli è colui che mette tutto in discussione, abbatte gli schemi, dissolve i pregiudizi, fa evaporare i confini, e per questo si colloca alle radici della creazione, in una tabula rasa scarnificata, in cui di qualsiasi cosa che scrive, il suo scopo è sempre lo stesso, tutto ciò che accade, è già accaduto.
Quanto il fascino dell’identità celata dello scrittore può garantire al romanzo un certo grado di successo?
Il lettore sa che dietro quello pseudonimo c’è un uomo misterioso, dotato di un forte carisma e senso della bellezza. Egli cercherà di scrutarne le sembianze, spinto dal desiderio di impossessarsi di qualcosa di prezioso, che ne pervade la personalità.
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