Intervista a Simon Mayr

Intervista a Simon Mayr

Oggi abbiamo il piacere di parlare con Simon, l’autore di “Disegniamo uno zoo”, una guida creativa e divertente che aiuta i bambini a imparare a disegnare tantissimi animali passo dopo passo. Simon, oltre a essere un artista, è anche un insegnante di disegno, e il suo libro è pensato proprio per i piccoli aspiranti disegnatori. In questa intervista, ci racconta com’è nato il progetto, cosa c’è dietro la scelta degli animali, e come il disegno può essere un’esperienza di apprendimento e divertimento per tutti. Scopriamolo insieme!

Cosa ti ha ispirato a creare una guida per disegnare animali? C’è stato un momento particolare che ti ha spinto a sviluppare questo progetto?
Nei miei corsi di disegno con 15-20 bambini, capita che alcuni sono assenti dalle lezioni per malattia. È un peccato. Ho quindi pensato che un libro potesse essere una soluzione per questo problema. In questo modo, ognuno può disegnare da casa sua quando ne ha voglia.

Come hai scelto i cento animali da includere nel libro? Ci sono stati animali che hai trovato particolarmente difficili da rappresentare o spiegare ai bambini?
Ho sfogliato l’ABC e ho iniziato a disegnare. Non mi venivano tutti i 100 animali in mente, ma per fortuna c’è Google. Prima di stampare il libro, ho testato le istruzioni con i bambini nei corsi. Le istruzioni per il cavallo, ad esempio, erano troppo complicate. Per il resto ho dovuto sistemare alcune piccole cose, ma a un certo punto bisogna finire il libro. Nel disegno è molto diverso. Alcuni bambini sono molto bravi con il castoro, altri hanno difficoltà in questo campo ma hanno altri punti di forza.

Nel libro, ogni linea è necessaria e ha uno scopo preciso. Come trasmetti ai giovani lettori l’importanza di questo concetto durante il processo di disegno?
Un animale è sempre composto da tanti passaggi – come un castello LEGO è composto da diversi blocchi. LEGO ha anche istruzioni su come costruire qualcosa. Un altro vantaggio è che una forma complicata può essere disegnata in diversi semplici passaggi.

Il fumetto con te come protagonista è un modo divertente per coinvolgere i lettori. Com’è nata l’idea di includere questo elemento? Che messaggio volevi trasmettere attraverso di esso?
Ho tralasciato la classica introduzione perché ho pensato che un fumetto fosse più adatto a un libro di disegni. L’idea è nata per caso: ho letto due libri – uno era complicato e l’altro spiegava l’essenziale in modo umoristico. Così ho combinato l’umorismo con il disegno. Mi sono ispirato al mio idolo Akira Toriyama (Dragon Ball) e al fatto che tutti hanno punti di forza e di debolezza. Il mio tallone d’Achille è la cavalletta gigante, haha!

Hai incluso delle sfide come disegnare il soggetto in altre pose o scenari. Come pensi che queste attività possano aiutare i bambini a sviluppare le loro capacità artistiche?
Gli esercizi bonus hanno il loro fascino e quindi ho inserito questo elemento nel libro. L’idea è che i bambini possano combinare ciò che hanno imparato con qualcosa di nuovo. Hanno una fantasia esuberante e per loro è importante sfogarsi e sperimentare artisticamente.

Nel libro ci sono consigli su come migliorarsi nel disegno. Quali sono i principali errori che i bambini (e non solo loro) tendono a fare quando iniziano a disegnare animali?
Per lo più sono le proporzioni che voglio insegnare loro in modo giocoso. Nei corsi, i bambini mi chiedono cosa c’è di sbagliato nelle gambe della giraffa. Poi dico loro di allungarle un po’ e il bambino ha già imparato qualcosa. Però non ci sono errori nell’arte.

Oltre al disegno, quali altre competenze pensi che i bambini possano sviluppare attraverso il tuo libro, come l’osservazione o la pazienza?
Aver messo le istruzioni in un libro invece che in un App è stato voluto. Con il libro, i bambini non sono distratti da cellulari o videogiochi e sono più rilassati. Inoltre, imparano a osservare meglio e la loro memoria viene allenata.

Il libro sembra insegnare che ogni linea è importante e ha una funzione. Pensi che questo messaggio possa essere applicato anche al di fuori del disegno, nella vita quotidiana dei bambini?
Una domanda difficile. Penso che un piano o una routine rendano la vita più facile sia al bambino che all’adulto, quindi sì. Ci sono cose che hanno un’utilità. La sveglia ci fa alzare dal letto e lo spazzolino da denti ci aiuta nella cura dei denti. Inoltre, i bambini possono suddividere una sfida in più fasi, come il disegno.

Disegnare può essere un’attività rilassante ma anche frustrante per chi non riesce subito a ottenere il risultato desiderato. Come incoraggi i giovani artisti a perseverare e non scoraggiarsi?
Il mio gruppo target (bambini fino anni 12) è abbastanza felice, inizia a disegnare e quindi è più facile da motivare. Dalla pubertà in poi, le aspettative sono più alte. Il mio consiglio è di disegnare ciò che si può. La cosa più importante è divertirsi, perché così si fa molta pratica e si migliora senza rendersene conto.

Quale pensi che sia l’aspetto più gratificante nel vedere i bambini imparare e crescere attraverso l’arte e il disegno?
I bambini hanno ancora tutto il futuro davanti a loro e se posso aiutarli con qualche consiglio, è fantastico! La cosa più bella è quando sono felici, appendono i disegni o le regalano a qualcuno – si vede che si stanno divertendo.

Se potessi dare un solo consiglio ai bambini che vogliono diventare bravi disegnatori, quale sarebbe?
Disegnate ciò che vi piace di più.

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